Itinerari Ferrara. Sulle orme dei grandi pittori.
Itinerari Ferrara: La Corte estense e l’arte. La Corte estense si fecero promotori delle arti per accrescere il loro prestigio; arte, strumento per accrescere il prestigio dei signori.
Con la signoria estense Ferrara diventa un polo di attrazione di grandi artisti italiani e stranieri. É con Leonello d’Este, signore di Ferrara tra il 1441 e il 1450 e raffinato mecenate che gli orizzonti culturali della corte si ampliano. Sia avvia la straordinaria stagione del Rinascimento ferrarese, che produce alcuni dei risultati più singolari del panorama italiano.
Leonello chiama alla corte Pisanello, che lavora ad un suo ritratto , Leon Battista Alberti, Piero della Francesca che soggiorna a Ferrara nel 1449, dove esegue alcuni cicli di affreschi nel Castello estense e nella chiesa di Sant’Agostino, interamente perduti purtroppo.
Nello stesso anno si trova in città Andrea Mantegna dove entra in contatto con le opere del pittore toscano,dal quale apprende i sorprendenti effetti prospettici e di articolazione dello spaziale arrivando all’esecuzione di volumi geometricamente delimitati. A Ferrara Mantegna entra in contatto con le opere fiamminghe di Rogier van der Weyden, dal quale assimila alcuni dettagli grotteschi, iperrealistici ed un certo patetismo incisivo. Presente alla corte ferrarese anche il pittore Jean Fouquet lasciando il Ritratto del buffone Gonella, nome d’arte di un giullare della corte estense, databile al 1447-1450, e oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.
A tali elementi innovativi gli artisti ferraresi aggiungono una loro interpretazione personale che si caratterizza per una forte illusione spaziale, per la tensione lineare, per l’esasperazione espressiva unita ad una preziosità compositiva e all’introduzione di decorazioni anticheggianti e naturalistiche. I molteplici fermenti artistici della corte convergono in uno stile pittorico unico che sarà il segno specifico della cosiddetta Scuola Ferrarese di Cosmé Tura, pittore ufficiale dei duchi estensi, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti.
Successivamente è con Borso d’Este (al potere dal 1450 al 1471 protettore di molti artisti e rinnovatore dell’aspetto urbanistico della città, che si compie la politica delle immagini. L’arte viene utilizzata come strumento di propaganda politica. Nel 1469, Borso commissiona agli artisti dell’officina ferrarese, Francesco del Cossa ed Ercole De Roberti la decorazione di una delle grandi stanze di Palazzo Schifanoia che doveva rappresentare il tema, caro al Gotico internazionale, del Ciclo dei Mesi. Il ciclo dei Mesi di Schifanoia è un grandissimo affresco sociale; “il più importante monumento storico-culturale di quell’età” secondo Jacob Burckhardt . Affermazione che consacra la fama del ciclo di Schifanoia presso il pubblico internazionale.
Una seconda scuola pittorica si avvia nel Cinquecento. L’eredità artistica dei maestri quattrocenteschi saranno recepiti da artisti quali Benvenuto Tisi detto Il Garofalo principale artista del ducato di Alfonso d’Este e Dosso Dossi, particolarmente influenzato dalle novità del Rinascimento romano e veneziano e le cui opere sono oggi conservate alla Pinacoteca Municipale.
Successivamente con la fine delle grandi committenze granducali, la vitalità artistica si mantiene grazi alla presenza della famiglia Filippi, in cui spiccava Sebastiano, detto il Bastianino, autore di un Giudizio universale nel catino absidale del duomo di Ferrara.
Itinerari Ferrara. Presenze artistiche nell’Otto e Novecento.
La parabola creativa ferrarese evolve verso un’arte originale e innovativa che si distacca dallo studio del vero. Tra i protagonisti di questa stagione: Giovanni Antonio Baruffaldi e Giovanni Pagliarini che realizzano opere ispirate a temi letterari o religiosi, Girolamo Domenichini, Massimiliano Lodi e Gaettano Turchi. Figura di spicco è Giovanni Boldini e protagonista della della Belle Époque.
L’arrivo nel 1915 di De Chirico a Ferrara con il fratello Alberto Savinio, sarà determinante per l’evolversi di una pittura capace di esaltare la bellezza intrinseca dei luoghi, degli oggetti e della materia. La città estense, con le sue ampie strade deserte, la sua sospesa solitudine, col senso di attesa e di mistero che si annida dai suoi monumenti dà vita a nuove sollecitazioni visive che si rivelano nelle grandi piazze fuori dal tempo, palcoscenici su cui recitano manichini da sartoria e personaggi muti e senza volto e negli ambienti segreti dalle irreali prospettive in cui si pongono strani oggetti. A Ferrara De Chirico incontra Filippo de Pisis, altro grande e sensibile protagonista della pittura ferrarese e Carlo Carrà, con il quale condividono quella fase della sua pittura definita “metafisica” e che diventerà punto di riferimento per la coeva arte italiana e per i movimenti internazionali come il Dadaismo e il Surrealismo.
Itinerari Ferrara – Itinerario speciale: Sulle Tracce della pittura.
Furono tanti i talenti artistici ispirati dall’inconfondibile atmosfera di irrealtà e sospensione che circonda Ferrara. Quello che vi propongo è un itinerario sulle tracce dei grandi maestri pittori, per rivedere gli stessi luoghi che li ispirarono e divennero soggetti di capolavori immortali. Attraverso un approccio dinamico per conoscere l’arte:
Luogo d’incontro: Fabula Fine Art gallery in Via del Podestà 11. La galleria si propone come uno spazio espositivo e di confronto, tra la più ampia scena nazionale ed internazionale garantendo tutte le condizioni per lo sviluppo della loro ricerca creativa e il loro inserimento nella scena artistica contemporanea.
Si prosegue per Piazza Trento e Trieste per arrivare al Museo della Cattedrale in via San Romano. In esse vi sono raccolte preziose testimonianze artistiche della Ferrara rinascimentale. Da qui imboccheremo la strada che conduce al nucleo più antico della città fino ad arrivare a Palazzo Schifanoia.
L’itinerario si conclude con la visita dello Studio Boldini.